Abbiamo riavvolto il nastro per una recensione Speedrun di TAPE: Unveil the Memories. Il nuovo, enigmatico titolo di BlackChiliGoat Studios, pubblicato dal’editore Gammara Nest, punta a coinvolgere i giocatori con tematiche importanti e una trama intricata.
Be kind, rewind
Se poteste lasciare un messaggio ai vostri cari, cosa direste? Ma soprattutto, cerchereste di cambiare qualcosa nella vostra vita, sfruttando questa occasione? A questa domanda, a metà tra il reale e il fantascientifico, risponde in parte TAPE: Unveil the Memories. Nel titolo si vestono i panni della giovane Iria, residente nella piccola città spagnola (immaginaria) di Antumbria.
La giovane trascorre una vita tranquilla, fino a quando una sera non trova una videocassetta realizzata dal padre e indirizzata a lei. Nel breve nastro, il genitore chiede aiuto alla figlia per uscire da una situazione complessa, dato che si trova in un ospedale, inseguito da quello che sembra essere un mostro. L’intera questione è decisamente nebulosa, ma Iria vuole vederci chiaro. Inizia così un viaggio quasi onirico, passando dall’ospedale alla casa d’infanzia della ragazza, per concludersi con un epico e travolgente finale.
Nel corso dell’avventura di TAPE: Unveil the Memories vengono toccate però tantissime tematiche. Senza rivelarvi la trama, vero cuore pulsante dell’esperienza, sappiate che si parlerà ampiamente di pedofilia, violenza domestica e altri argomenti scottanti. Proprio per questo i ragazzi di BlackChiliGoat hanno inserito un disclaimer iniziale, che permette di evitare i momenti più duri in caso di sensibilità del giocatore. Interessante anche la presenza (che vi sveliamo con un piccolo spoiler) di una funzione finale Director’s Cut per poter visionare rapidamente tutti i finali multipli presenti, segno che la narrazione svolge davvero un ruolo chiave nel gioco.